Emergenza Coronavirus, nella Valle del Fino la Regione istituisce la Zona Rossa

L’AQUILA – Il Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio in serata ha firmato l’ordinanza numero 10 che istituisce la zona rossa nella Val Fino, con misure di contenimento per l’emergenza Coronavirus ancor più stringenti per i  cittadini dei comuni di Castilenti, Castiglione Messer Raimondo, Bisenti, Arsita, Montefino ed Elice (provincia di Pescara) rispetto a quelle decretate dal governo con il provvedimento #iorestoacasa dell’11 marzo. La Regione Abruzzo recepisce così l’appello dei giorni scorsi da parte dei sindaci della vallata per contrastare il focolaio montante di contagi nel territorio della provincia teramana al confine con Pescara. Dopo una giornata di confronto serrato con il Governo, in videoconferenza con il Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Vincenzo Boccia, il governatore abruzzese aveva preannunciato l’intenzione di firmare l’ordinanza a tutti i costi, anche di fronte all’eventuale parere negativo di Roma, avvalendosi delle facoltà demandate dal Decreto stesso ai governatori e così come avevano già fatto alcuni colleghi governatori come De Luca in Campania. Domani mattina il governatore marsilio farà il punto sull’emergenza illustrando nel dettaglio l’ordinanza.

 

L’ORDINANZA. Sono dieci le disposizioni che istituiscono la zona rossa nei Comuni interessati, che diventa immediatamente esecutiva dal momento stesso della pubblicazione dell’ordinanza sul Bura (avvenuta stasera) e fino al 3 Aprile, ferme restando naturalmente tutte le misure già adottate dal Governo:

 

  1. Divieto di allontanamento dal territorio dei comuni anzi detti da parte di tutti gli individui ivi presenti;
  2. Divieto di accesso nel territorio dei comuni di Castilenti, Castiglione Messer Raimondo, Bisenti, Arsita, Montefino ed Elice;
  3. È comunque consentito il rientro a domicilio o alla residenza all’interno dei comuni detti per chi, al momento dell’entrata in vigore della presente ordinanza, si trovasse fuori dell’area stessa;
  4. Sospensione delle attività degli uffici pubblici, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità;
  5. Sospensione di tutte le attività produttive e commerciali ad esclusione dei negozi di generi alimentari di prima necessità e delle attività connesse e serventi alla catena agroalimentare e sanitaria e comunque alle attività di interesse strategico e di carattere essenziale salvaguardate dalle restrizioni ai sensi del D.P.C.M. 8 marzo 2020 comma 1 (farmacie, parafarmacie, fornai, rivenditori di mangimi per animali, distributori di carburante per autotrazione ad uso pubblico, commercio al dettaglio di materiale per ottica, attività di trasporto connesse al rifornimento di beni e servizi essenziali dei presidi socio-sanitari esistenti;
  6. Sospensione di tutti i cantieri di lavoro;
  7. Chiusura dei parchi pubblici, orti comunali, aree sportive a libero accesso, servizi igienici pubblici e privati ad uso pubblico e divieto di utilizzo delle relative strutture;
  8. Soppressione di tutte le fermate dei mezzi pubblici;
  9. Chiusura al pubblico dei cimiteri comunali, garantendo, comunque, l’erogazione dei servizi di trasporto, ricevimento, inumazione, tumulazione, cremazione delle salme;
  10. Saranno comunque garantiti i servizi di raccolta e smaltimento servizio di consegna a domicilio di farmaci e generi alimentari per le persone in isolamento domiciliare fiduciario;

Rispetto alle norme già in vigore in tutta Italia fissate dai Dpcm dell’8, del 9 e dell’11 Marzo, l’ordinanza abruzzese è più restrittiva dal punto di vista della libertà personale di movimento: in zona rossa c’è il divieto di circolare liberamente, rispetto alle deroghe motivate concesse con le autocertificazioni dal governo nel resto del territorio nazionale. In più c’è la sospensione delle attività in tutti gli uffici pubblici, di tutte le attività commerciali tranne quelle collegate all’alimentazione e alla salute, delle fabbriche e dei cantieri (che invece sul resto del territorio possono continuare ad essere aperte, ma rispettando le misure di sicurezza sanitaria).

Limitazioni anche per i trasporti: i bus circolanti nel territorio interessato (seppur largamente già vuoti a cause delle limitazioni del decreto #iorestoacasa) non potranno nemmeno fermare.